Descrizione
Descrizione
La Legge 107/2015 ha previsto la predisposizione del Piano per l’inclusione nell’ambito della definizione del Piano triennale dell’offerta formativa come strumento di riflessione e di progettazione e parte integrante del procedimento di valutazione delle Istituzioni scolastiche previsto dall’art. 6 del D.P.R. 28 marzo 2013 n.80.
Il Piano per l’inclusione contribuisce ad accrescere la consapevolezza dell’intera comunità educante sulla centralità e sulla trasversalità dei processi inclusivi in relazione alla qualità dei risultati educativi.
La rilevazione, il monitoraggio e la valutazione del grado d’inclusività della scuola assume un ruolo chiave per sviluppare una didattica attenta ai bisogni di ciascuno e per realizzare un concreto impegno programmatico per l’inclusione, anche con riferimento alla stesura del RAV e quindi al più esteso procedimento di valutazione delle Istituzioni Scolastiche previsto dall’art. 6 del D.P.R. 28 marzo n.80.
Il Piano per l’inclusione è un progetto di lavoro triennale ma va revisionato annualmente.
Al termine di ciascun anno scolastico, il GLI (gruppo di lavoro per l’inclusione) è chiamato a procedere ad un’analisi delle criticità e dei punti di forza degli interventi di inclusione scolastica operati nell’anno appena trascorso ed a formulare un’ipotesi globale di utilizzo funzionale delle risorse specifiche per incrementare il livello d’ inclusività della scuola nell’anno successivo.
Il piano è discusso e deliberato in Collegio dei Docenti ed inserito nel Piano Triennale dell’Offerta formativa di Istituto.
Tempi e scadenze
Contatti
Piano per l'inclusione
Descrizione:
Il Piano annuale per l’Inclusione (ex PAI) deve essere redatto dalle Istituzioni scolastiche e/o revisionato annualmente entro il mese di giugno.
Il PAI, introdotto dalla direttiva sui BES del 27/12/12 e dalla circolare ministeriale del 6/03/13 "Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica – Indicazioni operative", è un documento che “fotografa” lo stato dei bisogni educativi /formativi della scuola e le azioni che si intende attivare per fornire delle risposte adeguate.
Ciascuna istituzione scolastica, nell’ambito della definizione del PTOF, predispone il Piano per l’inclusione che definisce le modalità per l’utilizzo coordinato delle risorse, compresi il superamento delle barriere e l’individuazione dei facilitatori del contesto di riferimento nonché per progettare e programmare gli interventi di miglioramento della qualità dell’inclusione scolastica.
SCOPI
Il PAI conclude il lavoro svolto collegialmente da una scuola ogni anno scolastico e costituisce il fondamento per l’avvio del lavoro dell’a.s. successivo. Ha lo scopo di:
- garantire l’unitarietà dell’approccio educativo e didattico della comunità scolastica;
- garantire la continuità dell’azione educativa e didattica anche in caso di variazione dei docenti e del dirigente scolastico;
- consentire una riflessione collegiale sulle modalità educative e sui metodi di insegnamento adottati nella scuola.
Scopo del Piano è anche quello di far emergere criticità e punti di forza, rilevando le tipologie dei diversi bisogni educativi speciali e le risorse impiegabili, l’insieme delle difficoltà e dei disturbi riscontrati, l’importanza degli interventi educativi e delle strategie didattiche in direzione inclusiva.
FINALITA'
- Garantire il diritto all’istruzione e i necessari supporti agli alunni
- Favorire il successo scolastico e prevenire le barriere nell’apprendimento, agevolando la piena integrazione sociale e culturale
- Ridurre i disagi formativi ed emozionali - Assicurare una formazione adeguata e lo sviluppo delle potenzialità
- Adottare forme di verifica e di valutazione adeguate
- Sensibilizzare e preparare docenti e genitori nei confronti delle problematiche specifiche.
DESTINATARI
I destinatari degli interventi sono tutti gli alunni, le famiglie, il personale della comunità educante.
NORMATIVA DI RIFERIMENTO
Introdotto dalla Direttiva sui BES del 27/12/12 e dalla CM del 6/03/13, il PAI è stato poi oggetto di tutta una serie di note e circolari, sia nazionali sia regionali. Vanno tenute in considerazione, inoltre, le note prot. 1551 del 27 giugno 2013, con la quale il Miur ha diffuso un modello di PAI e la nota di chiarimento del 22 novembre 2013, secondo cui il PAI è un’ integrazione del Piano dell’offerta formativa, di cui è parte sostanziale.
PIANO INCLUSIONE - D.Lgs. 66/2017
Il Piano per l’Inclusione è redatto da ciascuna scuola nell’ambito della definizione del Piano triennale dell’offerta formativa. Definisce e contiene le modalità per l’utilizzo coordinato delle risorse disponibili, compreso l’uso complessivo delle misure di sostegno sulla base dei singoli PEI di ogni alunno.
Definisce, inoltre, nel rispetto del principio di accomodamento ragionevole, le modalità per:
- il superamento delle barriere;
- l’individuazione dei facilitatori del contesto di riferimento;
- progettare e programmare gli interventi di miglioramento della qualità dell’inclusione scolastica.
Il Piano per l’inclusione è attuato nei limiti delle risorse finanziarie, umane e strumentali disponibili.
Ulteriori informazioni
"per educare un bambino ci vuole un villaggio intero"
La Giunta Regionale ha emanato anche per l’anno scolastico 2024/2025 i provvedimenti che delineano la programmazione del PEZ Età scolare, che si sostanziano in due componenti, realizzate attraverso due distinti canali di finanziamento e relative procedure complementari tra loro:
- l’attività di sistema che prevede accordi triennali da sottoscrivere tra la Regione Toscana e le Conferenze zonali per l’educazione e l’istruzione, dedicati al potenziamento degli ‘Organismi di coordinamento zonale educazione e scuola’, da realizzare da parte delle Zone attraverso piani di miglioramento nel periodo 2024-2026 con risorse regionali, come stabilito con la D.G.R. 584 del 13/05/2024 “Accordo tra la Regione Toscana e ciascuna Conferenza zonale per l’educazione e l’istruzione, finalizzato alla realizzazione di un programma congiunto di sviluppo e potenziamento della governance territoriale in materia di educazione e di istruzione in particolare attraverso il rafforzamento e la qualificazione dei coordinamenti zonali educazione e scuola. Destinazione risorse”. Sono inoltre confermate anche per l’anno scolastico 2024/2025 le linee guida che definiscono il processo di governance territoriale per la predisposizione dei Progetti Educativi Zonali P.E.Z. da parte delle Conferenze zonali per l'Educazione e l'Istruzione, così come già emanate con la con la DGR n. 665 del 12/06/2023.
- le attività da realizzare da parte delle Zone che hanno come destinatari diretti le bambine e i bambini, le ragazze e i ragazzi in età scolare sono finanziate da Regione Toscana attraverso risorse FSE+ 2021-2027 assegnate mediante mediante avviso pubblico emanato ai sensi della D.G.R. n. 585 del 13/05/2024.
Approvazione degli elementi essenziali dell'Avviso regionale per la realizzazione di attività laboratoriali nell'ambito dei Progetti Educativi Zonali -P.E.Z.- Età scolare finalizzati alla prevenzione e al contrasto della dispersione scolastica - anno scolastico 2024/2025 – 2.f.13”.
Il Decreto Dirigenziale n. 11860 del 31/05/2024 approva l’Avviso pubblico finalizzato alla realizzazione di attività laboratoriali nell’ambito dei Progetti Educativi Zonali – P.E.Z. – Età scolare, anno scolastico 2024/2025: si tratta di laboratori che mirano a prevenire e contrastare il fenomeno della dispersione scolastica e promuovere il successo scolastico e formativo delle bambine e dei bambini, delle ragazze e dei ragazzi dalla scuola primaria alla secondaria di II grado su tutto il territorio toscano.
I progetti, realizzati dalle Conferenze zonali per l'educazione e l'istruzione, intervengono attraverso l’inclusione scolastica degli alunni disabili e degli alunni con diversità di lingua e cultura di provenienza, il contrasto al disagio scolastico di tipo sociale, economico, comportamentale, la promozione dell’orientamento scolastico.
La realizzazione di tutte le attività ricomprese nelle finalità dell’avviso dovrà essere orientata al contrasto degli stereotipi di genere, assunto come principio di riferimento che ispiri trasversalmente tutta l’azione educativa in una prospettiva di promozione delle pari opportunità.
Gli interventi dovranno prevedere la coprogettazione tra la Zona e le istituzioni scolastiche del territorio, auspicabilmente riunite tra loro in rete zonale.